lunedì 26 agosto 2013

Un passato dolce di prugne Ramassin

Circa un mesetto fa avevo acquistato all'Ipercoop delle susine piccolissime, parecchio costose ma eccezionalmente buone:



Ne ho mangiate e ricomprate in quantità industriale. Poi ho pensato di preparare un passato al brandy da utilizzare sulla panna cotta o una torta meringata o un gelato. E' un esperimento del quale vi saprò dire la riuscita e il successo. La sua preparazione risale alla fine di luglio.

Passato dolce di ramassin al brandy

Ingredienti
300 g di ramassin del Monviso Valle Bronda
100 g di zucchero
3 cucchiai da minestra di brandy (io ho usato quello prodotto dalla Distilleria Cooperativa Rosignano - Cellamonte Via Isola, 2 15030 Rosignano Monferrato - AL)

Ho lavato bene le prugnette, le ho asciugate e denocciolate. Le ho messe in una pentola per 5' per poi passarle al moulinex manuale. Le ho rimesse in pentola con lo zucchero per 20'. Fuori dal fuoco ho aggiunto il brandy, mescolato e versato nei vasetti sterilizzati (ne ho preparati un paio piccoli: forse, se l'esperimento sarà soddisfacente, sarà meglio utilizzare delle bottigliette), li ho chiusi e rovesciati come per una marmellata.


Info sulle susine Ramassin.
Non le conoscevo ed ho trovato sul sito di Piemonte Agri Qualità un po' di informazioni interessanti, che riporto.

Il Ramassin del Saluzzese è la varietà di susino tipica del Cuneese. Il ramassin è una susina di piccole dimensioni, ciascun frutto pesa circa 10 g e solo in rari casi supera i 15, ha forma ovale e colore variabile dal giallo ambrato al blu fino al viola intenso. Uno dei segni particolari del Ramassin del Saluzzese è la caratteristica pruinosità, che ne impreziosisce l'aspetto: la buccia è velata da una sottile pellicola di cera bianca, la pruina, appunto, naturalmente prodotta dalle cellule superficiali dell'epidermide. La polpa del frutto - delicato e poco serbevole - è morbida, dolce e aromatica, ha color giallo tenue e si stacca con facilità dal nocciolo. Giunti a maturazione i ramassin si staccano dal ramo e per questa ragione vengono tradizionalmente raccolti a terra. I frutti maturano a partire dalla seconda decade di luglio fino a fine mese, ma la finestra di raccolta può variare a seconda della fascia altimetrica di coltivazione. 

L'etimologia araba del termine  Ramassin, o Darmasin o Damassin in alcune vallate, sembra far riferimento a Damasco e conduce al periodo delle invasioni saracene, tra l' '800 e il 1100, l'introduzione della susina. Secondo altri arrivò con i crociati al ritorno dalle loro sfortunate spedizioni.
La varietà, appartenente al gruppo dei susini Siriaci (Prunus insititia L.), si diffuse in Piemonte inizialmente ad opera di Frati Benedettini francesi approdati nelle zone collinari del Torinese e del Chierese e, successivamente, nel Saluzzese.

Testimonianze relative alle prime forme di coltivazione organizzata si trovano negli archivi di alcuni comuni intorno a Saluzzo. La Valle Bronda divenne fin da subito un importante centro produttivo e commerciale del prodotto tanto che nel periodo di raccolta si tenevano ogni sera due mercati completamente dedicati al ramassin: uno nel comune di Pagno e l'altro nel comune di Saluzzo, in Frazione S. Lazzaro. Ancora oggi la produzione si concentra nelle zone pedemontane del Saluzzese, in particolare in Valle Bronda e Valle Po.

Nessun commento:

Posta un commento